La biodiversità è stata definita dalla Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) come la variabilità di tutti gli organismi viventi inclusi negli ecosistemi acquatici, terrestri e marini e nei complessi ecologici di cui essi sono parte. Le interazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente fisico danno luogo a relazioni funzionali che caratterizzano i diversi ecosistemi garantendo la loro resilienza, il loro mantenimento in un buono stato di conservazione e la fornitura dei cosiddetti servizi ecosistemici.

Dalla diversità biologica dipende la capacità dei sistemi naturali di fornire quei servizi che sorreggono anche la vita del genere umano. Se si danneggia un elemento, si colpisce l’intero complesso dinamico la cui capacità di reagire, dipenderà dall’entità del danno e dalla capacità di resilienza dell’ecosistema.

La biodiversità è il risultato dei complessi processi evolutivi della vita in più di tre miliardi di anni con la quale si intende:

  • La diversità genetica, principalmente entro popolazioni o entro specie. Dà una misura della “ricchezza genetica” della popolazione o della specie, dalla quale dipende la plasticità e la adattabilità della specie a condizioni ambientali diverse.
  • La diversità tassonomica, valutata su un territorio. La diversità tassonomica si esprime in termini di numero di specie diverse per unità di superficie. Conoscere la diversità sul territorio è importante per determinare linee guida di conservazione; per questo motivo vengono periodicamente compiuti censimenti di alcuni gruppi di organismi (ad es. piante, uccelli, insetti, etc.) particolarmente rappresentativi, e indicativi della diversità globale;
  • La diversità ecologica, valutata sul territorio. La diversità ecologica (o ecosistemica) si esprime in termini complessità delle comunità viventi (numero di specie che le costituiscono, abbondanza delle singole specie, interazioni fra esse) o in termini di numero di comunità diverse, che costituiscono il paesaggio naturale di una determinata area.

La biodiversità è continuamente sottoposta ad un processo di erosione e di impoverimento. Le cause principali di tale depauperamento sono la devastazione degli habitat naturali e l’invadenza tecnologica ed economica protesa a sostituire la diversità con l’omogeneità. Tra le altre cause l’introduzione di specie invasive, l’inquinamento, l’aumento demografico della popolazione mondiale e l’iper-sfruttamento delle risorse.

La storia geologica, biogeografia e culturale dell’Italia, nonché la posizione centrale nel Bacino del Mediterraneo (uno dei 33 hotspot di biodiversità a livello mondiale) hanno determinato le condizioni per lo sviluppo di un patrimonio di specie tra i più significativi a livello europeo sia per il numero totale, sia per l’alto tasso di endemismo. Rispetto al totale di specie presenti in Europa, in Italia si contano oltre il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali, il tutto su una superficie di circa 1/30 di quella del continente.

Più in dettaglio: la fauna è stimata in oltre 58.000 specie, di cui circa 55.000 di Invertebrati (95%), 1812 di Protozoi (3%) e 1265 di Vertebrati (2%), con un’incidenza complessiva di specie endemiche pari a circa il 30%. La flora è costituita da oltre 6.700 specie di piante vascolari (di cui il 15% endemiche), 851 di Muschi e 279 Epatiche. Per quanto riguarda i Funghi, sono conosciute circa 20.000 specie di Macromiceti e Mixomiceti, funghi visibili a occhio nudo.

La Direzione Protezione della Natura e del Mare  del Ministero dell’Ambiente ha curato la realizzazione di numerose pubblicazioni che trattano temi che spaziano da quelli di carattere generale, a quelli dedicati a problemi specifici di gestione, alla conservazione di singole specie. Una conoscenza più approfondita è stata sviluppata nell’ambito della Rete Natura 2000 con la creazione della Banca Dati relativa che contiene i dati concernenti le specie e gli habitat tutelati ai sensi delle Direttive comunitarie Habitat e Uccelli. Sul sito del Ministero sono disponibili Pubblicazioni, banche dati e approfondimenti.

Arpa Sicilia

  • cura progetti di studio, ricerca e monitoraggio finalizzati alla conoscenza ed alla gestione del patrimonio biologico e geologico, e di supporto ai processi di gestione ambientale e territorioale delle Aree Naturali Protette, della Rete Natura 2000 e della Rete Ecologica;
  • promuove progetti finalizzati alla conoscenze ed alla gestione delle specie a rischio e dei relativi fattori di minaccia;
  • elabora e diffonde le informazioni sulla biodiversità, anche a supporto dei principali strumenti di valutazione ambientale;

  • promuove  progetti per la sensibilizzazione dei cittadini per diffondere la cultura della sostenibilità, i valori della biodiversità, promuovendo  la collaborazione tra le Amminstrazioni pubbliche, gli istituti di Ricerca, le organizzazioni non governative ed altri portatori di interesse;

  • promuove e coordina i sistemi di qualità della Rete In.F.E.A.

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