Il monitoraggio dello stato chimico delle acque sotterranee ha come obiettivo la valutazione dello stato chimico (qualitativo) dei corpi idrici sotterranei individuati all’interno di un dato Distretto Idrografico (unità per la gestione dei bacini idrografici come definita dal D. lgs. 152/06 e ss.mm.ii.), nonché l’individuazione, nei corpi idrici sotterranei identificati “a rischio”, di eventuali tendenze crescenti a lungo termine della concentrazione degli inquinanti indotte dall’attività antropica.
Obiettivo, il “buono” stato di qualità ambientale
Il D. lgs. 152/06, che recepisce la Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque), stabilisce infatti che i corpi idrici sotterranei significativi identificati su tutto il territorio nazionale debbano raggiungere entro il 2015 (salvo le proroghe e le esenzioni espressamente previste dal Decreto) l’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di “buono”, tanto sotto il profilo chimico (qualitativo) quanto sotto quello quantitativo, e stabilisce a tal fine che le regioni adottino dei programmi di monitoraggio per il rilevamento dello stato qualitativo e quantitativo dei corpi idrici sotterranei, conformi ai criteri stabiliti nell’Allegato 1 alla Parte III del decreto stesso. La Regione ha l’obbligo di attuare le disposizioni di cui alla citata Direttiva, attraverso un processo di pianificazione strutturato in 3 cicli temporali: “2009-2015” (1° Ciclo), “2015-2021” (2° Ciclo) e “2021-2027” (3° Ciclo), all’inizio di ciascuno dei quali viene richiesta l’adozione di un Piano di Gestione del Distretto.
Il Piano di Gestione del Distretto Idrografico
La Regione siciliana, al fine di dare seguito alle disposizioni sopra citate, ha redatto l’aggiornamento del Piano di Gestione del Distretto Idrografico della Sicilia del 2010, relativo al 2° Ciclo di pianificazione (2015-2021).
L’adozione del Piano di Gestione del Distretto Idrografico impegna fortemente tutti gli enti per competenza, sulla base dello stato dei corpi idrici, a mettere in campo tutte le azioni e le misure necessarie atte al mantenimento e/o al raggiungimento dello stato di qualità “buono”. Nei casi in cui non è possibile raggiungere tale obiettivo nel 2015 – termine stabilito dalla Direttiva – è prevista sia la possibilità di prorogare questi termini al 2021 o al 2027, sia la possibilità di derogare per mantenere obiettivi ambientali meno rigorosi, motivandone le scelte.
Il D. lgs. 30/2009, che recepisce la Direttiva 2006/118/CE (Direttiva sulle Acque Sotterranee), stabilisce i criteri e la procedura da seguire per la valutazione dello stato chimico dei corpi idrici sotterranei, i criteri da utilizzare per la valutazione del loro stato quantitativo ed i criteri da utilizzare per l’individuazione delle tendenze significative e durature all’aumento della concentrazione degli inquinanti nei corpi idrici sotterranei identificati come “a rischio”.
CIS Guidance n. 18 “Guidance on Groundwater Status and Trend Assessment”
Procedura per valutare lo stato chimico di un corpo idrico sotterraneo
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Approfondimenti
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Piano di Tutela delle Acque della Sicilia