Monitoraggio qualità delle acque destinate alla vita dei pesci: Arpa Sicilia propone una nuova rete

Pubblicato il Rapporto di monitoraggio di ARPA Sicilia relativo allo stato della qualità delle acque dolci che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. Il rapporto è una sintesi delle attività di monitoraggio delle acque dolci superficiali svolte dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Sicilia ai sensi dell’art. 85 del D.lgs. 152/06 e ss.mm.ii. durante l’anno 2022.

I dati

Sulla base dei risultati delle analisi e dal confronto degli stessi con i limiti previsti dalla norma, l’unica stazione “conforme” alla destinazione d’uso (vita dei pesci) è F. Anapo Sortino. Le altre stazioni, Vecchio Mulino sul fiume Alcantara, Simeto 101 Pietrarossa, F. Ciane e Ponte Sosio2_ pesci sul fiume Sosio risultano essere “non conformi”.

Il monitoraggio è stato effettuato tramite campionamento mensile delle acque (salmonicole e ciprinicole), individuate e classificate come idonee alla vita dei pesci, e la successiva analisi chimica dei campioni prelevati. Sulla base dei risultati delle analisi e dal confronto degli stessi con i limiti previsti dalla norma, ne viene valutata, infine, la conformità.

Le cause

Per la maggior parte delle stazioni, i giudizi di “non conformità” perdurano da diverso tempo e, lì dove non siano riferibili a caratteristiche naturali, sono dovute ad alcune pressioni rilevanti quali le immissioni non controllate di scarichi non depurati o scarsamente depurati e le immissioni diffuse legate alle pratiche agricole e zootecniche. A queste ultime si aggiungono le importanti alterazioni del regime idrologico dei corpi idrici analizzati che, sebbene siano presenti naturalmente nei fiumi intermittenti, sono spesso accentuate dalla mancata gestione delle derivazioni a scopo irriguo e idroelettrico. Le pressioni attribuibili allo sfruttamento del territorio potrebbero essere “tollerate” se l’ambiente fluviale fosse mantenuto integro nei suoi elementi fondamentali: il fiume, infatti, è dotato di una naturale capacità autodepurativa, se mantenuto in buone condizioni.

Inoltre, le alterazioni idromorfologiche, i prelievi indiscriminati e la quasi totale soppressione delle naturali fasce di vegetazione riparia, rendono invece un ambiente fragile ed estremamente vulnerabile.

Proposta di revisione della rete

Il monitoraggio, effettuato ai sensi del D. Lgs. 152/06 per la verifica dell’idoneità delle acque superficiali ad ospitare le specie ittiche appartenenti alle famiglie dei salmonidi e dei ciprinidi, era basato, fino all’emanazione della direttiva quadro 2000/60/CE, unicamente sulla determinazione di alcuni parametri fisico-chimici delle acque, allo scopo di verificarne il possibile sfruttamento a vantaggio delle attività produttive legate alla pesca e al consumo umano.

I dati raccolti dal 2011 ad oggi evidenziano la necessità di importanti modifiche da apportare alla rete, qualunque sia la finalità del monitoraggio e cioè, sia che ci si ponga l’obiettivo di verificare l’idoneità delle acque alla vita dei pesci ai soli fini della pesca e del consumo umano (ai sensi del D. Lgs.152/06), sia che si opti per una più ampia valutazione della qualità dell’ambiente fluviale (Direttiva 2000/60/CE).

In tutti i casi, una revisione della rete di monitoraggio e della classificazione in acque “salmonicole” e “ciprinicole” si rende ormai necessaria per le numerose valutazioni di non conformità fino ad oggi riscontrate. Alcune modifiche alla rete, inizialmente definita, sono già state apportate in questi ultimi anni: le due stazioni sul fiume Platani sono state abbandonate per l’elevata mineralizzazione delle acque che non risultavano idonee ad accogliere comunità di pesci dulcacquicoli ed è stata inserita una stazione sul fiume Sosio per la quale si è ravvisata una naturale vocazione ad ospitare una comunità ittica stabile. All’inizio del 2023 si è, inoltre, deciso di interrompere il monitoraggio della stazione Simeto 101 Pietrarossa “non conforme” dal 2011 e con caratteristiche idromorfologiche non idonee ad ospitare la fauna ittica.

Nel caso in cui si dovesse procedere ad una revisione della rete esclusivamente ai sensi del D. Lgs.152/06, si propone comunque l’individuazione di siti alternativi localizzati più a monte per le seguenti stazioni di campionamento:

  • Vecchio Mulino sul fiume Alcantara e 101 – Pietrarossa sul Fiume Simeto, classificate tra le stazioni con acque a vocazione salmonicola;
  • F. Ciane, per la presenza di acque ad elevata conducibilità per l’intrusione del cuneo salino.

Anche la stazione denominata “F. Anapo Sortino” sul fiume Anapo, attribuita alla categoria delle acque ciprinicole, oltre a dover essere riconsiderata tra le acque salmonicole, sulla base delle valutazioni effettuate dall’esperto (Monitoraggio dei Corpi Idrici Superficiali della Regione Sicilia ai sensi della Direttiva 2000/60/CE EQB Fauna Ittica – Attività 2017-2018 Relazione finale – | Parte), dovrebbe essere sostituita da un sito più a monte, con un regime idrologico adeguato a soddisfare tutti i requisiti previsti dalla normativa.

La definizione di nuove stazioni, eventualmente ritenute idonee per caratteristiche geografiche e idromorfologiche (vedi Tabella 10), dovrebbe essere sempre subordinata alla conformità delle acque ai parametri del D. Lgs. 152/06 (tab. 1/B).