In fase di avvio l’attivazione del sistema per la segnalazione delle molestie olfattive anche per i comuni di Catania, Motta Sant’Anastasia, Misterbianco e per la provincia di Messina i comuni di Milazzo, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, San Filippo del Mela, Condrò, Valdina e San Pier Niceto. La App attiva dal 30 agosto 2019 sull’area di Siracusa ha registrato oltre 3.200 segnalazioni da parte di quasi 2.000 cittadini registrati.
Sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa all’Assemblea Regionale Siciliana i primi dati del progetto ‘NOSE – Network for Odour Sensitivity” il sistema di segnalazione e gestione delle emissioni odorigene nato dalla collaborazione tra l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) e Arpa Sicilia per lo sviluppo di un’attività di ricerca che ha l’obiettivo di identificare la sorgente emissiva dei miasmi olfattivi segnalati sul territorio dai cittadini. Attiva dal 30 agosto 2019 sull’area di Siracusa, la App NOSE ha registrato oltre 3.200 segnalazioni da parte di quasi 2.000 cittadini che hanno avvertito 2400 volte l’odore di idrocarburi, 271 quello di zolfo e 180 quello di solventi.
I primi risultati della sperimentazione
La App NOSE è già attiva dal 30 agosto 2019 sull’area di Siracusa e in questi pochi mesi ha registrato oltre 3.200 segnalazioni da parte di quasi 2.000 cittadini registrati. Segnalato 2400 volte l’odore di idrocarburi e 271 quello di zolfo, 180 quello di solventi. 1500 segnalazioni hanno una intensità di livello massimo (5) e 1100 di intensità 4, mentre per i malesseri 1500 segnalazioni hanno riguardato difficoltà di respiro, 1300 bruciori ed irritazioni alla gola, 1100 mal di testa. Considerando la positiva prima fase di test del progetto NOSE, è in fase di avvio l’attivazione del sistema anche per i comuni di Catania, Motta Sant’Anastasia, Misterbianco e per la provincia di Messina i comuni di Milazzo, Pace del Mela, Santa Lucia del Mela, San Filippo del Mela, Condrò, Valdina e San Pier Niceto.
I dati raccolti fino a questo momento sono stati utilizzati anche per svolgere analisi epidemiologiche in sinergia con il CNR, che sta sviluppando anche un complesso tool modellistico per tracciare le traiettorie percorse dalle sostanze odorigene che insieme agli altri dati raccolti forniranno le informazioni necessarie per identificare la probabile area di origine della massa d’aria odorigena.
“NOSE e i cittadini dell’area siracusana hanno consentito di raccogliere e condividere dati, sensazioni e osservazioni che processano una quantità importante di informazioni per costruire il complesso sistema che permetterà di individuare, alla fine del percorso progettuale, la sorgente emissiva e la pericolosità della emissione odorigena. Per questo è di fondamentale importanza che i cittadini continuino a segnalare utilizzando la App, ARPA Sicilia sta comunicando settimanalmente sul proprio sito istituzionale le informazioni riguardo le segnalazioni NOSE, gli eventi acuti e lo stato di avanzamento delle attività. Vogliamo quindi ringraziare tutti coloro che hanno fatto segnalazioni attraverso NOSE, perché questa forma di scienza partecipata risulta fondamentale per il progetto che sta aprendo un orizzonte fino ad ora impensabile e che ci condurrà a dare risposte concrete ad un annoso e critico problema” dichiarano i rappresentati di ARPA Sicilia e CNR Isac.
Come funziona l’app NOSE
La Web-APP gratuita ed anonima, utilizzabile da smartphone, consente ai cittadini di inviare le proprie segnalazioni georeferenziate ed in tempo reale, in modo riservato e completamente anonimo ad ARPA Sicilia, riguardo la localizzazione dei miasmi avvertiti nei comuni dell’area dove questa APP è attiva. Le segnalazioni avviano un sistema di allarmi che, in questa prima fase, attivano gli operatori di ARPA e di altre istituzioni, per eseguire campionamenti manuali di aria ambiente. In una seconda fase – prevista per il 2020 – NOSE innescherà automaticamente dei campionatori di aria ambiente dislocati nei punti strategici delle aree in questione. Le emissioni odorigene così campionate saranno caratterizzate dal punto di vista chimico e olfattometrico per identificarne la pericolosità e utilizzare l’impronta analitica per caratterizzare la sorgente emissiva.
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