Disponibile la relazione sul monitoraggio delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile (dati 2019)

La relazione in allegato presenta una sintesi delle attività di monitoraggio delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile svolte da ARPA Sicilia ai sensi dell’art. 80 del d.lgs. 152/06 e s.m.i. durante l’anno 2019.

 

Il monitoraggio prevede il campionamento nel corso dell’anno delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile in prossimità delle opere di presa e successiva analisi batteriologica e chimica dei campioni prelevati presso i laboratori di riferimento di ARPA Sicilia. Sulla base dei risultati delle analisi chimiche e batteriologiche eseguite – e dal confronto con degli stessi con i limiti previsti dalla norma – è valutata la conformità alla classificazione delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile.

Dai dati ottenuti, nell’anno 2019 sono risultate conformi alla relativa classificazione solo le acque del Fiume Eleuterio (PA), mentre risultano non conformi le acque degli invasi Ancipa (EN), Scanzano (PA), Fanaco (PA), Garcia (PA), Piana degli Albanesi (PA), Poma (PA), Rosamarina (PA), Santa Rosalia (RG), del serbatoio Malvello (PA) e dei fiumi Imera Meridionale (PA) e Jato (PA). Ad oggi, alcuni invasi presenti in Sicilia con la medesima destinazione non hanno avuto attribuita la classificazione dalla Regione Siciliana, non sempre è stato possibile quindi valutare la conformità per tutte le fonti.

In allegato la relazione completa.

L’indicatore della qualità delle acque

Le acque per essere conformi, devono rispondere ai requisiti di qualità stabiliti dalla norma  che prevede il rispetto dei limiti di alcuni parametri chimico-fisici e microbiologici determinati sulle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile (vedi tabella).

Il monitoraggio prevede quindi il campionamento delle acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile in prossimità delle opere di presa e la successiva analisi batteriologica e chimica dei campioni prelevati.

Le azioni conseguenti all’attività di monitoraggio

Nel caso di non conformità alla classificazione attribuita, la Regione Siciliana  può valutare se ci sono i presupposti per procedere ad una deroga del rispetto del limite, o valutare una riclassificazione delle acque ad una classe superiore, verificando la coerenza con la tecnologia dell’impianto di potabilizzazione a cui l’acqua è addotta. Le acque non conformi alla categoria A3 possono essere addotte agli impianti di potabilizzazione secondo quanto stabilito dal comma 4 dell’art.80 del D.Lgs. 152/06 per il quale: tali acque “potrebbero essere utilizzate, in via eccezionale, solo qualora non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano”. Il Piano di Tutela delle Acque è lo strumento regionale volto a raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale nelle acque interne (superficiali e sotterranee) e costiere della Regione Siciliana e a garantire nel lungo periodo un approvvigionamento idrico sostenibile.

Estratto da “Annuario dei dati ambientali di Arpa Sicilia – Edizione 2020”