Venerdì 15 marzo è stata indetta una manifestazione mondiale per il clima, promossa dal movimento di Greta Thunberg che da agosto 2018 protesta tutti i venerdì davanti al Parlamento svedese, rinunciando alle lezioni scolastiche. Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente – composto dalle ARPA/APPA e Ispra – aderisce allo sciopero.
Il Sistema Nazionale SNPA pubblica, con cadenza annuale, il rapporto “Gli indicatori del clima in Italia”. Gli studi condotti hanno evidenziato come in Italia il 2018 è stato, ad oggi, l’anno più caldo di tutta la serie storica di dati controllati ed elaborati, cioè almeno dal 1961: +1,77 °C rispetto al valore normale di riferimento 1961-1990, +1,15°C rispetto al rispetto al valore normale di riferimento 1981-2010; questa base trentennale viene utilizzata dai servizi meteorologici e idrologici nazionali per valutare le medie a lungo termine e la variabilità inter-annuale dei principali parametri climatici, quali temperatura, precipitazioni e vento, che sono importanti per gli ambiti sensibili al clima come la gestione delle risorse idriche, energia, agricoltura e salute.
In base a studi che ricostruiscono il clima in un passato più remoto, si può affermare che in Italia il 2018 risulta essere l’anno più caldo da almeno 2 secoli circa.
In un chiaro segnale dei continui cambiamenti climatici a lungo termine associati alle concentrazioni record di gas serra nell’ atmosfera, a scala globale gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018 sono stati confermati dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO) come i quattro più caldi mai registrati. Il 2018 si classifica come il quarto anno più caldo mai registrato. L’anno 2016 rimane l’anno più caldo mai registrato (1,2 ° C al di sopra del dato di base preindustriale).
L’Italia, nel mese di ottobre dello scorso anno è stata teatro di una serie di eventi meteorologici estremi che hanno determinato gravi conseguenze per la popolazione, l’ambiente e il territorio del nostro Paese. Le piogge sono cadute abbondantemente su quasi tutto il territorio nazionale, con tempi e intensità diverse nelle varie regioni.
A scala globale, l’inizio del 2019 è stato caratterizzato da condizioni meteorologiche di grande impatto in molte parti del mondo, tra cui il freddo in Nord America, il calore record, incendi e piogge in Australia, temperature record e precipitazioni in alcune parti del Sud America e forti nevicate sulle Alpi e sull’Himalaya.
Sono 198 i Paesi che dovrebbero aderire all’iniziativa Global Strike for Future, giornata in cui scenderanno in piazza non solo i giovani, ma tutti quelli che sentono il bisogno di sollecitare i Governi di tutto il mondo ad agire più decisamente per contrastare i cambiamenti climatici, la sfida di questo millennio. Il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), insieme ad altri Enti di Ricerca ed associazioni ambientaliste, aderisce a questa grande manifestazione di sensibilizzazione a livello mondiale verso le problematiche legate al clima, mettendo a disposizione dati, informazioni e attività che come Sistema si stanno portando avanti sui cambiamenti climatici.