ARPA Sicilia al SiCon 2024, esperienze negli interventi di risanamento dei siti contaminati

Parte SiCon 2024, un evento organizzato dai gruppi di Ingegneria Sanitaria-Ambientale dell’Università degli Studi di Brescia, dell’Università degli Studi di Catania e della SAPIENZA Università di Roma in collaborazione con l’ANDIS (Associazione Nazionale di Ingegneria Sanitaria-Ambientale), il GITISA (Gruppo Italiano di Ingegneria Sanitaria-Ambientale) ed il CSISA (Centro Studi di Ingegneria Sanitaria Ambientale) di Catania.

La XV edizione, che si svolgerà a Taormina dall’8 al 10 febbraio 2024, sarà un’occasione di proficuo confronto tra gli operatori del settore e vuole mettere a disposizione dei partecipanti un ampio quadro di quanto è stato ad oggi realizzato nel campo delle bonifiche, con specifico risalto agli aspetti tecnico-operativi.

Arpa Sicilia parteciperà all’evento con Antonio Sansone Santamaria, direttore della Uoc Agenti fisici, che esporrà l’articolo “Le attività di decommissioning della ex Industria Siciliana Acido Fosforico (ISAF) di Gela”, e con Marcello Farina, dell’Uoc Aerca – Uos Bonifiche dei SIN, con l’articolo “La riperimetrazione dei SIN di Priolo e Gela: una nuova opportunità?”.

Il programma del workshop, inoltre, prevede anche una visita tecnica presso il SIN di Priolo, giorno 10 febbraio, in collaborazione con ARPA Sicilia, guidata dal dottor Farina.

 

Gli abstract

Le attività di decommissioning della ex Industria Siciliana Acido Fosforico (ISAF) di Gela 

Da circa 30 anni è stata chiusa la ex Isaf di Gela. L’Isaf produceva acido fosforico tramite la reazione di acido solforico su fosforiti con ingente produzione di cascami di fosfogess. La lavorazione ha generato non solo un ingente quantità di fosfogessi ad alta concentrazione di radionuclidi naturali ma anche diversi la contaminazione dei depositi di accumulo di acido fosoforico e di tutte le line produttive e pertanto le attività di decommissioning e risanamento devono rispettare non solo il Dlgs 152/06 ma anche il testo unico sulla radiaottività cioè il D.lgs 101/20. Il  Dlgs 101/20 definisce la pratica situazione di “esposizione esistente” e stabilisce che sia il Prefetto ad autorizzare tali attività opportunamente supportato da ASP, Arpa, Iss, Isin e dagli enti regionali. Nel presente lavoro verranno esposte le varie fasi nelle quali si è finora articolata l’attività di decommissioning e risanamento.

La riperimetrazione dei SIN di Priolo e Gela: una nuova opportunità?

Il D.L. 152/2021, coordinato con la L. 233/2021, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione del PNRR”, ha previsto all’art. 17-bis che con uno o più decreti del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, vengano effettuate la ricognizione e la riperimetrazione dei Siti di Interesse Nazionale ai fini della bonifica, escludendo le aree e i territori che non soddisfano più i requisiti di cui all’art. 252 c.2 del D. lgs. 152/2006. Grazie ad un lavoro di ricognizione realizzato dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (ISPRA e ARPA), sono state escluse dalla perimetrazione del SIN di Priolo le aree in cui è stata attestata l’assenza di passività ambientali, a seguito di attività di caratterizzazione o di indagini ambientali preliminari validate da ARPA Sicilia. È stata inoltre esclusa l’area del bacino imbrifero che sottende la Riserva Naturale “Pantanelli-Saline” in quanto area a destinazione d’uso agricolo o residenziale priva di criticità ambientali.

La proposta di inclusione nella perimetrazione del SIN di Gela di un sito orfano (“Discarica Marabusca”) e delle aree-pozzo di estrazione del petrolio grezzo con relative pipeline di collegamento distribuite lungo la Piana di Gela, presentata dalla Regione Sicilia, non ha avuto seguito in quanto non sono soddisfatti i requisiti previsti dall’art. 252 c.2 del D. lgs. 152/2006.