Sorveglianza della radioattività ambientale in Italia, online il rapporto ISIN

ISIN ha pubblicato il Rapporto “La sorveglianza della radioattività ambientale in Italia”, sintesi dei rilevamenti radiometrici effettuati nel 2020 dalla REte nazionale di SORveglianza della RADioattività ambientale – RESORAD, costituita dalle ARPA e dagli Istituti Zooprofilattici Sperimentali.

Acque, suolo e alimenti: radioattività sotto controllo, le concentrazioni misurate non costituiscono alcun rischio per la salute e per l’ambiente

Sono stati raccolti, nel 2020, circa 35.000 dati (+11% rispetto all’anno precedente), dei quali 24.000 in 8.200 campioni ambientali e circa 11.000 in 3.800 campioni alimentari. Dalle misurazioni effettuate su campioni di acque, suolo e alimenti emerge che le concentrazioni non hanno rilevanza dal punto di vista radiologico e non costituiscono alcun rischio per la salute e per l’ambiente.
L’elevata sensibilità con cui sono effettuati alcuni rilevamenti previsti nell’ambito della rete RESORAD e l’immediata conoscenza del dato, rendono possibile la pronta rilevazione di eventi anomali anche di piccola entità. Dal 1986, anno dell’incidente di Chernobyl, sono state registrate diverse anomalie radiometriche che hanno consentito di evidenziare e di tracciare l’evoluzione di lievi incidenti verificatisi in altri paesi e di alcuni rilasci di radionuclidi utilizzati per applicazioni mediche, consentendo la rapida valutazione della situazione, comunque di nessuna rilevanza radiologica, per tutti i casi riscontrati. Sebbene i risultati dei rilevamenti radiometrici siano sostanzialmente stazionari negli ultimi anni, permane l’esigenza di un sistema di radioprotezione efficiente, affidabile e trasparente a tutela dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente anche per fronteggiare possibili situazioni di emergenza che potrebbero derivare da incidenti nucleari transfrontalieri o eventi infausti come l’attuale crisi ucraina.

La rete effettua il monitoraggio della radioattività nelle principali matrici ambientali e alimentari, e segnala, anche con funzione di allarme, la presenza di eventuali valori radiometrici anomali. ISIN ha inoltre recentemente provveduto a rafforzare il sistema di rilevazione mediante l’attivazione di due stazioni ad altissima sensibilità nella rete REMRAD e l’avvio del programma di rinnovamento della rete GAMMA, con la sostituzione di 39 vecchie stazioni di rilevamento con nuove stazioni tecnologicamente avanzate.

Le concentrazioni misurate risultano anche quest’anno stazionarie

Il Rapporto ISIN riporta i valori di concentrazione dei principali radionuclidi artificiali, in particolare il cesio – 137, radionuclide guida della contaminazione nell’ambiente, il cui livello
di radioattività si dimezza ogni 30 anni circa, derivante dalle attività nucleari e dalle ricadute degli esperimenti atomici condotti in atmosfera nel dopoguerra e dall’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl.  Rispetto alla copertura territoriale del monitoraggio, tuttavia, le criticità non mancano, come si evince anche dalle rappresentazioni grafiche contenute nel report: i confini regionali segnano spesso incongrue discontinuità di dati fra territori limitrofi. Ciò dipende da una parziale disomogeneità per alcune matrici/radionuclidi nella copertura dei rilevamenti sul territorio nazionale.

Rapporto ISIN – Edizione 2022