Primo Rapporto ISPRA sul Danno Ambientale. I casi accertati in Italia negli anni 2017 – 2018

Presentato alla Camera dei Deputati il primo Rapporto Ispra sul Danno ambientale in Italia (2017-2018). Per la prima volta si fornisce un resoconto nazionale delle istruttorie tecnico-scientifiche per danno ambientale aperte da ISPRA e da SNPA nel biennio 2017-2018 su incarico del Ministero dell’ambiente. L’ing. Salvo Caldara di Arpa Sicilia ha presentato le attività del Sistema Nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente,  spiegando in particolare come avvengono gli accertamenti di danno a livello locale grazie alla rete operativa dei tecnici (vedi slide Primo Rapporto ISPRA sul Danno Ambientale – Le attività in ambito SNPA).

Degli oltre 200 casi segnalati all’Istituto dal Ministero dell’ambiente, nel 2017-2018 sono state aperte 161 istruttorie di valutazione del danno ambientale grazie alle verifiche operate sul territorio da SNPA: 39 per casi giudiziari (sede penale o civile), 18 per extra-giudiziari, 104 istruttorie per casi penali in fase preliminare (nei qualil’accertamento del danno è ancora a livello potenziale).

La Sicilia è la regione dove sono state aperte più istruttorie (29), seguita da Campania (20), Lombardia (14) e Puglia (13).

Le attività che potenzialmente possono portare a danno ambientale sono risultate soprattutto quelle svolte dagli impianti di depurazione e di gestione dei rifiuti, dai cantieri edili e di realizzazione delle infrastrutture, dagli impianti industriali.

Cos’è il danno ambientale: un deterioramento significativo e misurabile, provocato dall’uomo, ai suoli, alle specie, agli habitat e alle aree protette, alle acque superficiali (fiumi, laghi, mare) e sotterranee. Di questa tipologia di deterioramento o minaccia Ispra ha accertato 30 casi in 12 regioni italiane: si tratta di 22 procedimenti giudiziari (penali e civili) e 8 casi extra-giudiziari (iter iniziati su sollecitazioni giunte dal territorio e al di fuori di un contesto giudiziario).

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