Arpa Sicilia al primo convegno sulla misura e controllo del rumore. Gli studi su alcuni porti dell’Isola

Arpa Sicilia ha preso parte al primo convegno sulla misura e controllo del rumore, TCA 2020 webinar. Un evento di carattere internazionale inserito tra le iniziative IYS 2020 – International Year of Sound 2020, coordinate dall’ICA  International Commission for Acoustics. Svoltosi online a causa della pandemia da Covid-19, ha riunito esperti del settore provenienti dalle diverse realtà ambientali italiane. Per l’Arpa Sicilia, Antonio Sansone Santamaria, dirigente dell’UOC Agenti fisici. Tema dell’intervento sono state le  “problematiche tecniche e normative nella valutazione del rumore delle infrastrutture portuali: casi studio nei porti siciliani”. Una relazione condotta assieme a Vincenzo Librici del Gruppo Acea. Le attività di monitoraggio e controllo portate aventi dalle Arpa sono determinanti ai fini della conoscenza dei vari aspetti legati all’impatto acustico delle infrastrutture portuali.

Arpa Sicilia ha effettuato diversi studi per valutare l’impatto acustico di alcuni porti siciliani. Già nel 2008 nell’ambito della VAS (valutazione ambientale strategica) del nuovo PRG del porto di Palermo vennero commissionati ad Arpa Sicilia monitoraggi e valutazioni per le diverse sorgenti che generano rumore all’interno del porto di Palermo (navi, traffico veicolare, ecc. …). Le campagne di monitoraggio del rumore restituirono andamenti temporali dei livelli di rumore che richiesero un’analisi specifica per tenere conto di diverse variabili, come orari, posizione, attività. Ne è emerso che l’impatto maggiore all’inquinamento acustico nelle aree urbane limitrofe al porto di Palermo è determinato dalla infrastruttura stradale (via Francesco Crispi) nella quale la percentuale di traffico indotto dal porto è risultata trascurabile. Lo studio venne poi esteso anche al porto di Termini Imerese, dove sono presenti navi passeggeri e merci in sosta che producono rumori costanti fortunatamente mitigati dalla maggiore distanza dall’abitato delle banchine. Lo studio è stato esteso anche al porto di Trapani dove prevale la rumorosità prodotta dall’intenso via vai di aliscafi per le isole Egadi ma anche qui il rumore prodotto dall’infrastruttura stradale adiacente al porto (via Ammiraglio Staiti) è decisamente superiore. Sono state nel tempo analizzate anche altre situazioni specifiche: il rumore delle navi cisterna che scaricano acqua nel porto di Lipari o, più di recente, a seguito di richiesta della Guardia Costiera e di segnalazione da parte di cittadini, quello delle navi passeggeri nel porto di Siracusa e quello di specifiche lavorazioni industriali nel porto di Licata.

Non è possibile però ancora individuare dei limiti per il rumore prodotto dalla infrastrutture portuali in assenza dei decreti applicativi previsti ma non ancora emanati in applicazione della Legge 447/95. Tutto ciò determina difficoltà operative per gli operatori del settore ed ostacola l’intervento amministrativo e tecnico di controllo e riduzione dell’impatto acustico sull’ambiente e sulla popolazione.