Ancora 2 metri quadri al secondo la velocità di copertura artificiale: nemmeno il COVID-19 ferma il consumo di suolo in Italia

Il 14 luglio scorso si è svolta la presentazione del Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” e la successiva conferenza stampa organizzata da ISPRA, nell’ambito del progetto Soil4Life, “Speciale Roma e Milano: neanche il Covid19 ferma il consumo di suolo”. In Italia, nel periodo compreso tra il 2012 e il 2030, qualora la velocità di copertura artificiale del suolo si mantenesse ai ritmi correnti di 2 metri quadrati al secondo, si stima un costo tra gli 81 e i 99 miliardi di euro in termini di perdita di servizi ecosistemici (produzioni agricole, infiltrazione di acqua piovana, stoccaggio del carbonio ed altri). Anche nell’anno 2020, caratterizzato dagli stop produttivi imposti dagli eventi di controllo messi in atto per l’emergenza sanitaria del “COVID 19”, si è registrata un’attività di impermeabilizzazione di suoli naturali ed agricoli con velocità analoga a quella dell’anno 2019.

Complessivamente il Report sul consumo di suolo del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, al quale ha contribuito anche ARPA Sicilia, fornisce l’analisi delle trasformazioni del suolo negli anni e mostra, fra l’altro, come ogni italiano possieda oggi una dote di 360 metri quadrati di suolo impermeabilizzato, rispetto ai 160 metri quadrati degli anni cinquanta.

La Lombardia, con +765 ettari, è la regione che nel 2020 consuma più suolo, seguita da Veneto (+682 ettari), Puglia (+493 ettari), Piemonte (+439 ettari), Lazio (+431ettari), Emilia-Romagna (+425 ettari) e Sicilia (+400 ettari), valore quest’ultimo in diminuzione rispetto allo scorso anno.

A livello comunale, Roma, con un incremento di suolo artificiale di 123 ettari si conferma, anche per quest’anno, il comune italiano con la maggiore quantità di territorio trasformato in un anno, seguito da Troia (prov. di Foggia,  +66 ettari in un anno) e Ravenna (+64). All’ottavo posto la prima città siciliana è Catania con un valore (+34 ettari) anch’esso in diminuzione rispetto all’anno precedente.

Il Consumo di suolo annuale in ettari (2019-2020) in aree a pericolosità idraulica, a livello nazionale, mostra come 767 ettari sono stati “artificializzati” in aree a pericolosità idraulica media, di cui 346 in Emilia-Romagna, 105 in Veneto e 67 in Toscana, 41 in Lombardia, 36 in Piemonte e 25 in Sicilia. Il Consumo di suolo annuale in ettari (2019-2020) in aree a pericolosità da frana rileva, a livello nazionale, 20 ettari in aree a pericolosità molto elevata (dei quali solo 0,1 ettari in Sicilia) e 62 ettari in aree a pericolosità elevata (dei quali 0,6 ettari in Sicilia). L’incremento percentuale più elevato per la pericolosità sismica alta esso è stato registrato in Lombardia, Veneto, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia (con 0,64% per la Lombardia, circa 0,40% per il Veneto, 0,35% per la Puglia e circa 0,30% per le altre regioni, Sicilia compresa).

La temperatura al suolo nelle aree urbane assume spesso valori maggiori nei centri più compatti rispetto alle aree non impermeabilizzate, individuando il fenomeno denominato “isola di calore urbana”. Essa, dipendente dalla collocazione e dal raggruppamento delle aree costruite, la presenza di vegetazione e la circolazione dei venti. Ebbene, nelle città metropolitane, a livello nazionale, si registrano differenze di temperatura tra aree impermeabilizzate rispetto a quella non “artificializzate” maggiori di 2°C, con massimi di oltre 6°C a Torino e circa 4°C a Firenze.

I dati sul consumo di suolo del SNPA connessi all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra tra il 2019 e il 2020 mostrano, a livello nazionale, un totale di 179 ettari di consumo di suolo rispetto ai 196 ettari rilevati nel 2019.

Le regioni in cui si è rilevato più territorio al fotovoltaico a terra sono la Sardegna (circa il 58% del totale) e la Puglia con 66 ettari (circa il 37%).

Mediante la fotointerpretazione di dettaglio delle immagini satellitari e delle ortofoto aeree è stato, altresì, possibile effettuare una prima stima della superficie di suolo consumato relativamente alla logistica e alla GDO. Tale tipologia di consumo di suolo è maggiormente rappresentata nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

Nelle “Aree protette” il consumo di suolo registrato nel 2020 è stato pari a 65 ettari (rispetto ai 61,5 ettari dell’anno precedente), con 17,1 ettari concentrati nel Lazio, 8,5 ettari in Abruzzo ed, al sesto posto, con 4,3 ettari in Sicilia.

 

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Sintesi del rapporto

Schede sintetiche con i principali dati a livello nazionale e regionale

Dati principali a livello regionale, provinciale e comunale

Schede di dettaglio sui dati regionali